Il fibroma uterino è il tumore femminile più comune ma spesso è asintomatico. Quali sono le cause e i sintomi? Come si scopre e si cura? Cosa accade se viene diagnosticato in gravidanza?

Il mioma uterino è il tumore femminile benigno più comune che riguarda le cellule muscolari lisce dell’utero. Conosciuto anche come fibroma dell’utero, fibromioma o leiomioma, viene diagnosticato in media al 15–30% della popolazione femminile compresa tra i 30 e i 50 anni. Le statistiche mediche però sono sottostimate. Infatti, essendo nella maggior parte dei casi asintomatico, per molte donne è quasi impossibile accorgersi di averlo se non attraverso un controllo ginecologico.

Ricorda che le visite di controllo periodiche – almeno una volta all’anno – rappresentano il miglior metodo per diagnosticare la presenza di fibromi uterini, oltre a tutte le altre patologie che riguardano l’apparato genitale femminile.

Presso il mio ambulatorio di ginecologia a Milano puoi sottoporti allo screening per rilevare la presenza di tumori uterini. La procedura consiste in un’ecografia o una semplice visita ginecologica. In caso di esito positivo e dopo un’attenta analisi delle tue condizioni cliniche, saprò indicarti la cura più adatta.

Cause, sintomi, diagnosi e cure del mioma uterino

Fibromioma: cause e sintomi

Ad oggi non sono ancora state individuate le cause certe fibroma dell’utero. Ciò nonostante sembra che fattori come la predisposizione genetica e la successiva propensione alla stimolazione ormonale giochino un ruolo chiave nell’insorgere di miomi uterini singoli o multipli.

Nella maggior parte dei casi il mioma uterino non dà avvisaglie e viene scoperto durante le visite ginecologiche di routine. Ma se il fibroma, anche di piccole dimensioni, si forma in punti particolarmente sensibili anche la sintomatologia può manifestarsi.

I sintomi più comuni sono:

  • mestruazioni particolarmente dolorose (dismenorrea)
  • flusso mestruale abbondante e/o ravvicinato
  • perdite di sangue durante il periodo intermestruale
  • anemia causata dal flusso mestruale eccessivo
  • sensazione di pesantezza o gonfiore addominale
  • difficoltà alla minzione
  • stipsi
  • dolore o fastidio durante i rapporti sessuali

 

Lo strumento più efficace per la diagnosi dei miomi uterini è il monitoraggio ginecologico periodico

Come abbiamo già detto, escluse le sintomatologie sopra indicate, la maggior parte delle donne non è in grado di capire da sola se è affetta da uno o più fibromi dell’utero. Per questo motivo è consigliato sottoporsi a follow-up periodici presso il proprio ginecologo. Per le donne che non presentano una predisposizione genetica ai tumori dell’utero è sufficiente una visita ginecologica all’anno che può essere abbinata a un’ecografia pelvica transvaginale per assicurarsi l’assenza di miomi uterini.

 

Il fibroma dell’utero colpisce oltre il 15-30% della popolazione femminile tra i 30 e i 50 anni ma solo nello 0,2% dei casi il tumore è maligno.

Se la diagnosi conferma la presenza di uno o più fibromi uterini quali strade si possono percorrere?

Nel caso di diagnosi di uno o più miomi nell’utero della paziente il ginecologo valuterà la terapia più adatta considerando l’età della donna, il suo stato di salute e le condizioni del mioma stesso. La sua dimensione ma soprattutto la sua localizzazione.
Se il fibroma non causa particolari fastidi o dolori alla paziente ed è di piccole dimensioni, il ginecologo può consigliare visite periodiche più ravvicinate per tenere monitorato l’eventuale evolversi del fibroma.

Nei casi più dolorosi, invece, si può intraprendere la cura farmacologica o l’intervento chirurgico.

La cura farmacologica del mioma uterino consiste in una terapia ormonale a base di estro-progestinici o di progestinici. L’obiettivo della terapia farmacologica è di regolare il ciclo mestruale e di conseguenza controllare il flusso e ridurre il volume dei fibromi. Questo tipo di cura ha un alto grado di sicurezza e tollerabilità ma in alcuni casi può provocare effetti indesiderati simili a quelli della menopausa: vampate di calore e repentini cambi d’umore.

L’intervento chirurgico solitamente viene preso in considerazione nel caso in cui la terapia farmacologica non abbia portato a un miglioramento o a una risoluzione del problema oppure se nella paziente si sono riscontrati sintomi di grave entità. Tra gli interventi chirurgici del mioma uterino si distinguono:

  • l’intervento chirurgico conservativo come miomectomia e laparoscopica. Il mioma viene rimosso o tagliato con una sonda a fibre ottiche per via transombelicale garantendo l’estrazione del tumore senza che le pareti interne dell’utero vengano danneggiate. Consigliato principalmente a donne in età fertile o in previsione di una gravidanza
  • l’intervento chirurgico demolitivo, come l’isterectomia che consiste nella rimozione dell’utero
  • l’intervento chirurgico con ultrasuoni (HIFU) abbinato alla risonanza magnetica. Questa pratica riduce il dolore post-operatorio ma, bruciando il fibroma, non è possibile svolgere l’esame istologico, utile a stabilire se il tumore è benigno o maligno.

Mioma uterino: fertilità e gravidanza

Nelle forme benigne di mioma uterino sono davvero rari i casi in cui quest’ultimo può causare minacce di infertilità. In caso di gravidanza, invece, la presenza di tumori uterini va tenuta sotto controllo. Durante i nove mesi, a causa dell’innalzamento del livello ormonale materno, i fibromi possono aumentare di dimensione richiedendo monitoraggi costanti e parto cesareo, soprattutto se la neo mamma ha già subito interventi di chirurgia ginecologica.

Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tumore del mioma uterino o vuoi sottoporti a una diagnosi ginecologica dei fibromi uterini puoi rivolgerti alla Dott.ssa Cristina Passadore presso lo studio ginecologico di Milano.