Diabete gestazionale e ipertensione: l’importanza della dieta
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Il diabete gestazionale è una vera minaccia per migliaia di donne a cui, in gravidanza, è riscontrato il disturbo. Ma non solo: anche nei mesi che seguono il parto, possono insorgere delle complicazioni, come l’ipertensione.
Cosa si consiglia per prevenire il disturbo?
In primis, importante è seguire una dieta sana che, come dimostrato da un recente studio, condotto dal dr. Shanshan Li del National Institute of Health, a Rockville (USA), e pubblicato lo scorso aprile, rappresenta uno dei discriminanti più incisivi nella prevenzione del diabete in gravidanza e dell’aumento della pressione sanguigna.
L’indagine ha dimostrato che la possibilità che l’ipertensione si manifesti aumenta del 26% nelle donne che hanno avuto alti picchi glicemici in gestazione.
Il consiglio è, dunque, di “seguire una dieta ricca di frutta, verdura, pesce, cereali integrali e con meno sale, carne rossa e carni trasformate”. In questo modo, diminuiscono notevolmente i rischi cardiovascolari.
Attenzione anche al peso e alla sedentarietà: entrambi nemici della salute del cuore.
Come scegliere la dieta giusta in gravidanza (e non solo)
Il team di ricercatori ha svolto un esame prospettico, analizzando i dati di 3.818 donne in un periodo compreso tra il 1989 e il 2011. Queste pazienti avevano manifestato diabete gestazionale, ma non un’ipertensione iniziale.
Alle donne è stato dato un questionario ogni 2 anni, valutando anche le abitudini alimentari pre e post-parto. Sono stati individuati alcuni modelli di dieta, per capire quelli con minor effetti sulla salute, ovvero:
- Dieta Alternativa Sana Index 2010, per ridurre i livelli di grassi nel sangue;
- Dieta DASH, ovvero la dieta contro l’ipertensione;
- Dieta mediterranea.
Inoltre, i ricercatori hanno valutato fattori quali:
- età
- età al primo parto
- etnia
- storia familiare di diabete
- uso di contraccettivi
- menopausa
- fumo di sigaretta
- consumo di alcol
- attività fisica
- peso alla nascita
- disturbi ipertensivi della gravidanza
- storia familiare di ipertensione
- uso di aspirina
- uso di farmaci antinfiammatori
- indice di massa corporea (BMI) a 18 anni e dopo
Rispetto alle altre donne, quelle a cui era stato diagnosticato il diabete gestazionale mostravano più propensione ad avere uno stile di vita sedentario, essere obese e sviluppare il diabete.
Che dieta seguire in questi casi?
La dieta DASH ha dimostrato di ridurre il rischio d’ipertensione ed è consigliata per prevenire e curare la pressione alta, come hanno osservato i ricercatori; in realtà, però, tutte le diete sono simili e hanno effetti benefici sull’organismo.
“L’alto contenuto di fibre grazie ai cereali integrali e ai legumi, una caratteristica dei tre modelli alimentari, potrebbe ridurre l’assorbimento del glucosio, migliorare la sensibilità all’insulina, migliorare la funzione endoteliale e avere effetti antinfiammatori e antiossidanti”.
“Frutta e verdura contengono alti livelli di potassio e vitamina K, acido ascorbico e antiossidanti, che potrebbero ridurre lo stress ossidativo vascolare, la compromissione endoteliale, la rigidità atriale e la pressione sanguigna“, aggiungono gli esperti.
Quali sono le considerazioni finali?
I risultati di questo studio indicano che le donne con una storia di diabete gestazionale possono beneficiare nel seguire un modello alimentare sano, caratterizzato da una ricca assunzione di frutta, verdura e cereali integrali. Importante è che si mangino meno carni trasformate e rosse.
Queste considerazioni possono essere applicate in generale, sebbene gli studiosi affermino che la situazione potrebbe variare nelle donne ispaniche e africane, che hanno un rischio maggiore d’ipertensione rispetto alle donne bianche.
Per questa ragione, è bene seguire le indicazioni del proprio ginecologo di fiducia e ricordarsi sempre che mangiar bene può fare la differenza, per mamma e bambino!

AUTORE
Dott.ssa Cristina Passadore
Ginecologo Milano
La Dott.ssa Cristina Passadore è una specialista in Ginecologia e Ostetricia con oltre due decenni di esperienza a Milano. Con una vasta esperienza clinica accumulata in istituzioni prestigiose come l’Istituto Europeo di Oncologia e l’Ospedale San Raffaele.
Il suo interesse per il benessere completo della donna, sia fisico che spirituale, si riflette nell’approccio olistico e attento che adotta con ogni paziente. La Dott.ssa Passadore è anche una Specialista Referente del Consolato Americano per la cura di pazienti stranieri e una Consulente Tecnica d’Ufficio del Tribunale di Milano.