Non tutti sanno cos’è esattamente una visita uroginecologica e come si svolge. Per comprenderlo dobbiamo far riferimento all’uroginecologia, ovvero una branca della medicina che si trova a metà fra la ginecologia e l’urologia. Gli specialisti in questo campo studiano il basso tratto urinario femminile affetto da condizioni patologiche. Tra di esse vi sono: cistiti, prolassi urogenitali, incontinenza urinaria e dolore pelvico costante.

Possiamo affermare che la visita uroginecologica non è altro che una visita medica simile a quella ginecologica o urologica. Si tratta di una visita di secondo livello e viene richiesta solo in determinate circostanze dal medico di base o da uno specialista. Prima o dopo la visita, infine, possono essere prescritti, per avere meglio il quadro della situazione di salute della paziente, altri esami diagnostici.

Cos’è l’uroginecologia

Ricapitolando l’uroginecologia è la scienza che si occupa sia dello studio che del trattamento delle disfunzioni anatomiche e funzionali del pavimento pelvico femminile. A essere oggetto di approfondimento medico è una parte ben precisa dell’organismo umano. Si tratta dell’insieme delle strutture alla base del bacino. Qui si incontrano: il sistema genitale, il sistema urinario e l’ultimo tratto dell’apparato digerente.

Se in questa zona specifica tutto funziona per il meglio, non si riscontrano problemi di minzione e defecazione. La vita sessuale risulta piacevole e indolore. Al contrario, se insorgono disturbi nell’area, ne risentono sia l’apparato urinario che quello riproduttivo e digerente.

Come dicevamo fra le patologie che interessano il pavimento pelvico vi sono soprattutto cistiti, incontinenze urinarie e prolassi urogenitali. Non sono da escludere altri tipi di problemi ben più gravi come la presenza di tumori maligni. In questi casi specifici la prevenzione è essenziale per poter curare per tempo il problema.

Quali sono le cause dell’insorgere di anomalie e problemi nel basso tratto urinario femminile?

Secondo gli esperti a logorare le pareti pelviche collaborano diversi fattori come: la gravidanza, il parto o l’attività lavorativa, ma anche le abitudini e gli stili di vita non corretti. Pian piano, infatti, a causa di queste diverse cause, anche concatenate fra loro, il pavimento perde la sua integrità, la sua elasticità e forza. Di conseguenza si verificano anomalie e disturbi. All’insorgere dei primi sintomi, dei primi disagi, è dunque bene rivolgersi al proprio medico curante e sottoporsi ad una visita uroginecologica.

Occorre infatti una tempestiva valutazione da parte di uno specialista per curare attraverso un programma terapeutico adeguato la paziente. Le strade sono diverse. Si può intervenire attraverso la riabilitazione, l’utilizzo di farmaci, ma anche con la medicina naturale. Prima si arriva e prima si possono mettere in atto cure mirate senza dover per forza ricorrere alla chirurgia. Nel peggiore dei casi, invece, in presenza ad esempio di tumori o di prolassi gravi dell’utero, l’intervento di tipo chirurgico è necessario per la salute e la qualità della vita della paziente.

Quando viene prescritta una visita uroginecologica?

Il medico la richiede tutte quelle volte in cui vi sono problematiche riguardanti:

  1. Il prolasso genitale
  2. L’incontinenza e urgenza urinaria
  3. La difficoltà ad urinare
  4. Sindrome della vescica dolorosa e dolore pelvico cronico
  5. Alterazioni dell’alvo anche in seguito a traumatismo ostetrico
  6. Infezioni delle vie urinarie ricorrenti e/o croniche come la cistite
  7. Sindrome genito urinaria della menopausa
  8. Rinforzo muscolare del pavimento pelvico
  9. Dispareunia ovvero l’avvertimento di forte dolore durante i rapporti sessuali.

Oltre ai medici di base anche gli specialisti possono richiedere l’intervento di un collega uroginecologo soprattutto dopo la presenza di complicanze durante il parto o in conseguenza di un intervento per l’asportazione di un tumore.

Il paziente tipo: le caratteristiche

Il paziente tipo per una visita uroginecologica è soprattutto di sesso femminile. Nella maggior parte dei casi si tratta di donne di ogni età che ritengono di avere problemi nel basso tratto urinario perché hanno ravvisato dolori strani, problemi di minzione o cistiti croniche.

Studi scientifici hanno evidenziato come il 50% della popolazione femminile che ha partorito possano aver bisogno di un uroginecologo e di un controllo completo della parete pelvica almeno una volta all’anno. Gli sforzi del parto naturale, ma anche le conseguenze del cesareo, portano le donne ad avvertire più disagi nella zona in quanto la muscolatura della parete si lacera e perde parte della sua forza ed integrità.

L’età delle pazienti si alza quando le problematiche riguardano, invece, il prolasso della vescica. Le pareti cedono perché la muscolatura si lacera e pian piano gli organi, non potendo sopportare la forza di gravità, tendono a scendere verso il basso causando numerosi disturbi.

Come funziona una visita uro-ginecologica

Come funziona dunque una visita uro-ginecologica? Durante l’esame diagnostico, effettuato da un professionista, vengono analizzati i genitali esterni della paziente. Si va a controllare la presenza o meno di prolassi. Occorre però testare al meglio la tonicità del pavimento pelvico e l’assenza di altri problemi nella zona. Per questo motivo lo specialista non può fermarsi ad una mera osservazione ma deve prescrivere ulteriori esami diagnostici ben specifici. Attraverso immagini e altri risultati si può avere un quadro clinico completo sullo stato di salute del basso tratto urinario della paziente.

Il medico analizza gli esami in suo possesso, ascolta la paziente e controlla, dall’esterno, la zona, ma può richiedere ulteriori accertamenti. Fra di essi vi sono: l’ecografia vescicale e transvaginale per la valutazione dell’utero oltre ad una ecografia perineale dinamica per lo studio del prolasso. Oltre a loro può venire in aiuto nella diagnosi dello specialista anche: una uroflussimetria e le prove urodinamiche complete, per lo studio della funzionalità vescicale e dell’incontinenza. Si studiano così possibili impedimenti durante la minzione analizzandone le tempistiche e la consistenza.

L’uroginecologo: una figura altamente specializzata

A occuparsi della visita uroginecologica è l’uroginecologo. Questo professionista non è altro che uno medico specializzato in questo determinato tipo di patologie.

Durante il suo lavoro collabora con diversi colleghi per raggiungere la diagnosi più corretta e per seguire la paziente nel migliore dei modi. È possibile che nello svolgere le sue funzioni si interfacci con specialisti in: ostetricia, ginecologia, urologia, oncologia, ma anche fisioterapia.

Nella cura di determinati problemi occorre, poi, una equipe di professionisti che, coordinati dall’uroginecologo si occupano del ripristino dei muscoli del pavimento pelvico e la cura delle varie problematiche.