Che cos’è il Papilloma Virus? L’HPV, ovvero dall’inglese Human Papilloma Virus è un agente virale molto diffuso nella popolazione. La sua trasmissione avviene prevalentemente per via sessuale. Definirlo semplicemente virus, però, non è corretto. Sotto il nome Papilloma Virus si racchiude una grande famiglia costituita da oltre 120 tipologie diverse.

Alcune di esse sono considerate a basso rischio poiché non si associano allo sviluppo di un tumore. Altre vengono definite ad alto rischio poiché identificati come colpevoli della manifestazione del cancro. Per questo motivo è bene approfondire meglio l’argomento. Capire quando preoccuparsi e come rivolgersi al proprio medico di fiducia. Quali sono i sintomi del Papilloma Virus, quali le diagnosi e quali cure sono a disposizione? Importanti, per finire, risultano essere anche i metodi di prevenzione della trasmissione dell’HPV.

La grande famiglia del Papilloma Virus: buoni e cattivi

Come dicevamo l’HPV non è un solo virus, ma contiene al suo interno una grande famiglia. La maggior parte dei componenti del clan causa lesioni benigne e non comporta grossi problemi per la salute di donne e uomini. Alcuni esempi? Fra di esse vi sono le verruche che colpiscono: mani, piedi o viso. Frequenti sono i condilomi o papillomi che interessano le mucose genitali e orali. Si tratta di infezioni che regrediscono spontaneamente e che non comportano ulteriori rischi. Solo in alcuni casi, infatti, le infezioni genitali, se non trattate accuratamente, possono evolvere lentamente verso una forma tumorale.

Grazie allo studio di numerosi medici e scienziati e alle continue ricerche sui diversi ceppi conosciuti oggigiorno possiamo stilare una lista di “buoni e cattivi”.

L’ HPV 6 e HPV 11 ad esempio sono due delle più note tipologie a basso rischio di Papilloma Virus. Sono loro i responsabili della formazione di verruche e condilomi genitali.

Al contrario l’HPV 16 e HPV 18 rappresentano i due dei ceppi ad alto rischio. Sono loro i responsabili, nel 70% dei casi, dei tumori della cervice uterina oltre che della maggior parte degli altri tumori legati all’infezione. Oltre ad essi anche i genotipi: 31, 33, 45, 52, 56 e 58 risultano essere responsabili di lesioni precancerose e tumorali e quindi potenzialmente più dannosi per la salute dell’uomo.

Possibilità di diffusione e sintomi del Papilloma Virus

L’infezione genitale da papilloma virus viene trasmessa con i rapporti sessuali sia che essi siano vaginali, anali, ma anche orali. Tra le diverse modalità di contagio si devono includere anche i contatti intimi manuali e lo scambio di giocattoli sessuali contaminati.

Siccome la famiglia del Papilloma Virus è molto numerosa, la sua diffusione è davvero ampia. Medici e ricercatori stimano infatti che nell’arco della vita ben 8 persone su 10 possano entrare in contatto con uno dei vari ceppi.

Nella maggior parte dei casi il sistema immunitario riconosce il suo “nemico” e lo elimina nel giro di un paio di mesi senza conseguenze. Vi sono persone che, per via della mancanza di sintomi, non sono a conoscenza di essere entrate in contatto con uno dei vari ceppi di tale virus. Al contrario quando quest’ultimo non viene eliminato dal sistema immunitario, l’infezione persiste e a lungo andare favorisce l’insorgenza di anomalie cellulari localizzate soprattutto nell’area genitale.

Quali sono i sintomi da infezione da Papilloma Virus?

A far suonare un campanello d’allarme devono essere:

  • sanguinamento inconsueto dopo un rapporto;
  • dolore nella parte bassa della schiena;
  • dolore durante la minzione;
  • dolori durante i rapporti sessuali.

Quando si verifica uno di questi sintomi è consigliabile consultare tempestivamente il proprio ginecologo o medico di fiducia per sottoporsi ad analisi ed esami in grado di controllare il proprio stato di salute.

A livello del collo uterino l’HPV produce un’infezione piuttosto subdola. Essa, a differenza dei vari condilomi, è totalmente asintomatica, ma molto più pericolosa. In questi casi risulta impossibile per le donne scoprire quando rivolgersi al proprio medico. Come si arriva a scoprire l’infezione e l’inizio della possibile malattia tumorale?

HPV diagnosi e prevenzione

Vista la possibilità che il Papilloma Virus si presenti in maniera del tutto asintomatica, ma possa comportare grossi rischi per la salute, è consigliabile sottoporsi a regolari controlli ginecologici. Quali?

  • screening;
  • Pap-test;
  • HPV test.

Solo attraverso esami programmati quali i vari screening si possono scovare lesioni precancerose a carico del collo dell’utero anche in assenza di sintomatologia.

Il Pap-test o Test di Papanikolaou inoltre è in grado di evidenziare al ginecologo di fiducia i segni precoci di una degenerazione in senso neoplastico delle varie cellule permettendo così di affrontare l’eventuale tumore nel suo stadio iniziale. Proprio il Pap Test aiuta ad individuare precocemente una lesione genitale potenzialmente pericolosa e mettere in campo tutte le cure utili per evitare la malattia.

L’HPV test permette, infine, di individuare la presenza del DNA del papilloma virus nelle cellule cervicali. Tale esame consente ai medici di comprendere se la donna ha contratto un virus potenzialmente oncogeno ancor prima che si sviluppino eventuali lesioni.

Cosa succede durante HPV test?

L’HPV test e il Pap-test vengono effettuati con modalità che possono sembrare analoghe. In entrambi i casi vi è un prelievo di una piccola quantità di cellule dal collo dell’utero. Esse vengono poi analizzate al microscopio o, nel primo caso, sottoposto ad un esame di laboratorio per la ricerca del virus.

Se i test non evidenzia lesioni, ovvero se gli esami hanno esito negativo, la donna viene invitata a ripetere i test dopo tre anni. Al contrario se il risultato è positivo, si passa ad effettuare esami di approfondimento diagnostico quali:

  • Colposcopia;
  • Risonanza magnetica e tomografia computerizzata atte a valutare l’estensione del tumore.

I metodi utilizzati per la diagnosi del Papilloma Virus hanno anche una grande efficacia nella prevenzione dei possibili rischi gravi dovuti all’infezione. Occorre che ciascuna donna effettui tutti i dovuti controlli a scadenza regolare. Solo così si possono ridurre i rischi.

Oltre a questo i medici consigliano sempre l’utilizzo del preservativo per ogni rapporto sessuale e soprattutto la vaccinazione contro l’HPV.

Il vaccino bivalente è utilizzato soprattutto contro i ceppi HPV 16 e 18. Quello quadrivalente contro i ceppi HPV 16, 18, 6 e 11. Il protocollo prevede tre iniezioni nell’arco di sei mesi da effettuare in giovane età e soprattutto prima dell’inizio dei rapporti sessuali. Solo in questo caso, infatti, le probabilità di essere già entrati a contatto con il virus sono basse e l’efficacia della vaccinazione risulta essere molto alta.

Trattamenti e cure per il Papilloma Virus

Le lesioni causate dall’HPV, come dicevamo, guariscono spontaneamente nella maggior parte dei casi. Quando però anche le verruche scompaiono, il virus potrebbe essere ancora presente nell’organismo. Ecco perché è sempre bene sottoporsi a screening e test vari per comprendere al meglio la natura dell’infezione e scongiurare possibili rischi tumorali.
I sintomi lievi possono essere trattati con cure ad hoc.

Le verruche cutanee più recidive ad esempio vengono curate con soluzioni topiche a base di acido salicilico o acido tricloroacetico o con creme ad azione antivirale. In alcuni casi accorrono in aiuto anche trattamenti chirurgici locali come:

  • diatermocoagulazione;
  • laser terapia;
  • crioterapia.

Contro i condilomi genitali si utilizzano trattamenti laser.

Le lesioni precancerose della cervice uterina vengono asportate senza danneggiare le capacità riproduttive della donna.
Nei casi più gravi, invece, quando il tumore si è già sviluppato, le opzioni terapeutiche prevedono:

  • l’asportazione parziale o totale dell’utero;
  • la chemioterapia;
  • la radioterapia.