Che cos’è un calendario mestruale e a cosa serve? Si tratta di un importante strumento per monitorare lo stato del proprio ciclo mestruale e conoscere il periodo di ovulazione. Il calendario aiuta tutte le donne – dalla pubertà alla menopausa – a tenere il conto, mese dopo mese, della durata del flusso, ma anche della sua regolarità. Come mai queste informazioni sono così rilevanti? In primis occorre avere sempre sotto controllo il proprio stato di salute e sapere quando è bene allarmarsi e rivolgersi tempestivamente a un medico per accertamenti e analisi, ma anche per identificare chiaramente i giorni più fertili. Proprio monitorando il ciclo mestruale attraverso il calendario si può decidere di intraprendere o posticipare una gravidanza.

Che cos’è il ciclo mestruale

Per comprendere al meglio l’importanza di un calendario mestruale dobbiamo prima di ogni altra cosa soffermarci sul ciclo mestruale. Che cos’è? Si parla di ciclo quando si fa riferimento all’intervallo di tempo che va dal primo giorno di una mestruazione al giorno precedente l’inizio del flusso successivo.

Proprio in questo periodo, all’interno del corpo femminile, avvengono numerosi cambiamenti fisiologici.
La cellula uovo o gamete femminile matura e l’ambiente uterino si prepara ad accogliere un suo eventuale impianto. Il corpo, attraverso le varie fasi, in una determinata fascia d’età, prepara il terreno nel caso in cui si verificasse la fecondazione da parte di uno spermatozoo.
Per riassumere possiamo dire che ciclicamente, ovvero mese dopo mese, il corpo della donna attraversa varie fasi e si prepara ad una ipotetica gravidanza. Se non vi è alcuna fecondazione il fisico femminile si comporta un po’ come Penelope quando disfaceva ciò che aveva tessuto di giorno.

Le varie fasi del ciclo mestruale

Dal primo giorno di una mestruazione al giorno precedente l’inizio del flusso successivo possiamo individuare diverse fasi. Quali?

  1. Mestruazione;
  2. Preparazione all’ovulazione;
  3. Ovulazione;
  4. Post ovulazione.

Quando parliamo di mestruazioni?

Dal primo giorno in cui compare il flusso mestruale. Si tratta del primo giorno in cui si nota una perdita di sangue frammisto a tessuto dalla superficie della parete uterina. Proprio questo fenomeno – totalmente fisiologico – fa sì che l’utero elimini il rivestimento costruito durante il ciclo mestruale precedente ovvero faccia ciò che Penelope faceva durante la notte in attesa del ritorno del marito per non dover sposare un altro uomo.

Le mestruazioni durano dai tre ai sette giorni. Tenendo monitorato il tutto attraverso il calendario mestruale si può controllare dunque che questa precisa fase sia regolare mese dopo mese. In caso di alterazioni, ovvero di durate di flusso anomale, è bene contattare il proprio medico di fiducia o uno specialista.

Durante la seconda fase, quella di preparazione all’ovulazione, invece, l’ipofisi avvia la secrezione dell’ormone follicolo-stimolante adatto a stimolare la maturazione di una cellula uovo dominante. In questo particolare momento il corpo femminile emana l’input per un progressivo aumento nel sangue dei livelli di estradiolo e per un ispessimento dell’endometrio. L’utero si prepara così a ricevere la cellula uovo matura in caso di fecondazione.

La fase dell’ovulazione avviene intorno al quattordicesimo giorno del ciclo. Come? L’aumento dell’ormone luteinizzante provoca la rottura del follicolo ovarico e la conseguente espulsione dell’ovocita maturo. Nelle ventiquattro ore successive la cellula uovo è pronta per la fecondazione. Attraverso il calendario mestruale dunque si può sapere con assoluta certezza – soprattutto se si vuole rimanere incinta – quando provare a realizzare il proprio sogno di diventare mamma.

La fase della post ovulazione coincide con la trasformazione di ciò che resta in luteo. Quest’ultimo produce progesterone, un ormone necessario per le prime fasi di un’eventuale gravidanza. Senza fecondazione vi è in questo particolare periodo una veloce caduta dei livelli di progesterone e un conseguente sfaldamento della parete uterina. Da qui si arriva ad una nuova mestruazione e il ciclo riparte.

Calendario mestruale: la durata del ciclo e le possibili alterazioni

Quattro fasi e tempi ben precisi per ciascuna di esse. Il corpo femminile segue un calendario biologico molto importante ed ogni donna è tenuta a conoscerne i tempi e a monitorarne l’andamento. Se mese dopo mese le cose si ripetono con la precisione di un orologio svizzero non ci sono problemi. Quanto i tempi cambiano, invece, è bene poter capire cosa si nasconda dietro alle alterazioni del ciclo. Quali sono dunque le scadenze perfette?

Si parla di ciclo fisiologico quando ricorre a intervalli regolari di 28 giorni. Non occorre allarmarsi se si nota, attraverso il proprio calendario mestruale, una frequenza dai 25 ai 36 giorni. La durata, infatti, può cambiare di mese in mese. Medici e studiosi segnalano che uno scarto 4 giorni, in più o in meno, non deve essere sintomo di preoccupazione.

Come dicevamo in precedenza le mestruazioni, ovvero la perdita di sangue, durano in media dai 3 ai 7 giorni.

Questi sono i momenti da monitorare oltre ai giorni fertili per rimanere incinta.

Quando si verificano alterazioni? Le variazioni della durata del ciclo mestruale sono in diversi casi determinate dalla lunghezza del periodo che precede l’ovulazione. Questa prima fase del ciclo dura in media circa 14 giorni, ma può subire delle oscillazioni. Di quanto tempo? Da una alle tre settimane.

Cosa altera il ciclo mestruale mandando in tilt il calendario di ogni donna? Di mese in mese il corpo femminile fa collaborare fra loro diverse parti del corpo quali: il sistema nervoso centrale, l’ipotalamo, l’ipofisi e le ovaie. Basta un minimo problema, anche un minimo inghippo per allungare i tempi.

I motivi di un ritardo delle mestruazioni sono oltretutto molteplici. Fra di essi vi sono:

  • la presenza di una gravidanza o la fase di allattamento post gravidanza;
  • la presenza di un periodo di forte emotività e stress;
  • disturbi alimentari come l’anoressia nervosa e un calo o un aumento di peso repentino
  • una eccessiva attività fisica;
  • la sindrome dell ovaio ‘policistico (PCOS);
  • l’insorgere di una insufficienza ovarica precoce;
  • la malattia infiammatoria pelvica (PID);
  • presenza di fibromi uterini;
  • disturbi tiroidei;
  • l’interruzione della pillola anticoncezionale.

Sono questi i motivi per cui una donna dovrebbe tenere sempre monitorato il proprio calendario mestruale. Non solo dunque per poter programmare una gravidanza. Occorre poter rivolgersi ad professionista con tempestività per ricevere una diagnosi certa quanto prima e le cure più adatte in base alla propria problematica così da ripristinare la regolarità del ciclo mestruale nel più breve tempo possibile.

I vantaggi del calendario mestruale

In sintesi quali sono i vantaggi di avere un calendario mestruale?

  1. prevedere il giorno della comparsa delle mestruazioni;
  2. monitorare regolarità e durata per riconoscere le alterazioni significative da riferire al medico
  3. gestire i vari aspetti della sindrome premestruale;
  4. identificare i giorni fertili per intraprendere o meno una gravidanza.

Calendario mestruale: le diverse tipologie

Esistono diversi calendari mestruali. Alcune donne preferiscono annotare le date dell’arrivo delle mestruazioni sul calendario di casa, altre, invece, nella propria agenda cartacea.

Oggigiorno, però, con le più moderne tecnologie, non occorrono quasi più carta e penna. Sul proprio smartphone si può creare un promemoria ad hoc, ma ultimamente sono nati siti internet o addirittura vere e proprie App che aiutano a creare il proprio calendario mestruale.
Cosa occorre? Nell’App come nel calendario cartaceo occorre inserire: la data di inizio del flusso e quella delle mestruazioni.