Una volta giunti alla corretta diagnosi delle cause di amenorrea la terapia avrà lo scopo di ripristinare la regolarità del flusso mestruale, dove possibile.
In caso di malattie della tiroide o del surrene la terapia sarà di tipo sostitutivo nei confronti degli ormoni mancanti o soppressivo se vi è un’iperfunzionalità di questi organi.
Se la causa di amenorrea vede la presenza di malformazioni dell’apparato ginecologico la faccenda diventa più complessa poiché è molto delicato spiegare e far accettare ad una adolescente e alla sua famiglia il suo status che come conseguenza inevitabile comporta l’impossibilità ad avere figli. In questi casi io mi avvalgo dell’aiuto di una psicologa che accompagna le mie pazienti nell’elaborazione del loro lutto e nell’accettazione della loro condizione.
Quando invece tutti gli esami eseguiti sono perfettamente nella norma e non si trova una causa organica che ha portato all’amenorrea molti ginecologi prescrivono la “pillola” a queste ragazze. In realtà la “pillola” mima un falso flusso mestruale in quanto il sanguinamento provocato da questo farmaco è solo la conseguenza della sua sospensione per sette giorni. In pratica la “pillola” crea una realtà finta di cui hanno bisogno alcune pazienti che esprimono con l’amenorrea un disagio emotivo molto profondo legato ad una difficoltà ad esprimere la propria femminilità. Anche in questo caso un percorso di sostegno psicologico ed emotivo volto a far emergere esperienze toccanti vissute nel passato porta al recupero della ciclicità della mestruazione. Purtroppo questi percorsi sono giudicati da molte pazienti impegnativi in termine di tempo richiesto, dedizione e dolore provato nel far riaffiorare esperienze passate: in realtà bisogna tenere presente che si tratta di una sofferenza liberatoria che porta ad una vita nuova e adulta.