Colposcopia

Colposcopia positiva o negativa, cosa avviene con la biopsia

Colposcopia

La colposcopia (dal greco “osservazione della vagina”) è un esame atto a individuare possibili alterazioni e patologie della cervice uterina. Spesso viene prescritto dalla ginecologa per prevenire e diagnosticare il tumore del collo dell’utero. L’esame analizza approfonditamente la vulva, il collo uterino e la mucosa vaginale.

Il collo dell’utero, o cervice uterina, è la parte inferiore dell’utero e segna il limite tra il corpo uterino e la vagina. La cervice viene attraversata da un canale fusiforme che prende il nome di canale cervicale, delimitato dall’orifizio uterino interno e da quello esterno.

La zona in questione viene studiata tramite uno strumento ottico chiamato colposcopio. L’attrezzo, simile ad un microscopio, permette l’osservazione approfondita della zona attraverso un ingrandimento minimo di 6 volte fino ad un massimo di 40 volte. Le eventuali aree anomale della cervice uterina vengono visualizzate attraverso delle colorazioni particolari come l’acido acetico e la soluzione di Lugol.

È possibile poi procedere con l’esecuzione di prelievi bioptici. La colposcopia solitamente segue un Pap Test con esito positivo, ma non solo. A volte può essere consigliabile a donne con particolari dolori pelvici o sanguinamenti, specialmente dopo i rapporti sessuali.

Colposcopia come si esegue

L’esame si effettua con la paziente nella tradizionale posizione ginecologica e l’uso dello speculum per aiutare la visualizzazione della cervice uterina. La ginecologa applica poi con una sorta di batuffolo dei liquidi sulla cervice: si tratta di acido acetico o soluzioni iodate usate per visualizzare meglio eventuali anomalie cellulari.

Queste soluzioni infatti causano delle innocue reazioni chimiche colorando i tessuti e mettendo in evidenza le aree anomale.

A questo punto si usa il colposcopio per illuminare e vedere sotto ingrandimento le zone: quelle non colorate si dicono iodo-negative e coincidono con le zone sospette. Il colposcopio non si inserisce, ma va tenuto a circa 30 centimetri dalla vagina. Durante la visita, in base alle situazioni, la ginecologa potrebbe prelevare piccole porzioni di tessuto con una biopsia oppure asportare direttamente le parti anomale con una elettroescissione oppure LEEP. La biopsia cervicale serve proprio a prelevare dei campioni tissutali sospetti per poterli analizzare e avere una diagnosi accurata.

Inoltre, la ginecologa potrebbe scattare delle foto tramite il colposcopio a scopo di documentazione clinica della paziente.

La colposcopia richiede sedazione o anestesia?

L’esame non richiede anestesia.

Quanto dura una colposcopia ?

La durata è di circa 10-20 minuti, durata che varia in base alla presenza o meno della biopsia.

Comporta dei rischi una colposcopia?

Non comporta rischi per la salute, né immediati né a lungo termine.

Cosa accade se la colposcopia è positiva?

Per quanto riguarda i risultati, normalmente si possono ricevere subito dopo la fine della colposcopia. Tuttavia, se nel corso dell’esame è stata eseguita una biopsia, i risultati possono arrivare dopo quattro o otto settimane.

Quando la colposcopia ha esito positivo si può riscontrare la presenza di verruche genitali, di displasia o di un tumore della cervice uterina. In quel caso, bisogna scegliere il trattamento più adatto in base alla gravità delle lesioni e alle caratteristiche anatomiche della paziente.

Per trattare il tumore della cervice uterina si può intervenire in modo chirurgico, con i metodi escissionali, o in modo non chirurgico, con l’ausilio di metodi distruttivi come la crioterapia o la termocoagulazione. La percentuale di successo di entrambi i tipi di trattamento è molto elevata. Inoltre, si tratta di trattamenti semplici, che solitamente possono essere eseguiti in ambulatorio.

Quando fare la Colposcopia?

La colposcopia non si può fare durante il ciclo mestruale ed è necessario rimandare la visita anche in caso di forti infiammazioni o distrofia della mucosa vaginale. Solitamente non viene eseguita neppure in menopausa, perchè le modificazioni del tessuto non facilitano più l’osservazione.

La colposcopia è però eseguibile in gravidanza, anche quando l’esame prevede la biopsia cervicale. Se invece la paziente ha concluso di recente una gravidanza, è consigliato aspettare almeno 6 mesi dopo il parto prima di sottoporsi ad una colposcopia.
Solitamente viene fatta se:

  • in seguito ad un Pap test si è ottenuto un risultato positivo o anomalo;
  • è presente il sospetto di infezione da papilloma virus (HPV) o di altre malattie sessualmente trasmissibili;
  • durante una visita ginecologica si sono riscontrate lesioni o irregolarità del collo dell’utero.

Quanto è dolorosa la colposcopia?

L’esame in sé NON è doloroso. Si potrebbe avvertire un fastidio oppure un leggero pizzicorìo quando viene applicato l’acido acetico o altre soluzioni iodate. Nel caso di biopsia, durante il prelievo si può sentire una sorta di puntura.
Può accadere che nei giorni dopo la visita ginecologica con colposcopia si manifestino delle piccole perdite vaginali scure. Non c’è bisogno di preoccuparsi. È consigliato aspettare la fine delle perdite per tornare ad avere dei rapporti sessuali.

Nel caso in cui, invece, si dovessero verificare perdite di sangue abbondanti, febbre alta o forti dolori addominali, bisognerebbe contattare il medico.

Preparazione all’esame

Nel programmare la colposcopia si deve fare attenzione a NON farla ricadere nei giorni del ciclo mestruale. È consigliato fare l’esame almeno quattro giorni prima dell’inizio e dopo la fine del flusso mestruale. Inoltre, è opportuno che nei due giorni precedenti la visita si evitino rapporti sessuali, l’uso di assorbenti interni e di farmaci o ovuli interni, in quanto sono tutti fattori che possono alterare le cellule della superfice della cervice uterina.

L’unica accortezza che si può avere è segnalare al ginecologo terapie farmacologiche in corso ed eventuali allergie, specialmente per quanto riguarda le soluzioni iodate che vengono usate per la colorazione interna. È dovere della paziente comunicare alla ginecologa la presenza o il sospetto di una gravidanza.

Perché fare la Colposcopia

L’importanza di questo esame risiede nella prevenzione. Il tumore della cervice uterina è una delle forme di cancro più comune al mondo nelle donne. Fortunatamente, esami come il Pap Test e la colposcopia permettono di poterlo curare in modo semplice. Infatti, sia la colposcopia che i trattamenti per il tumore del collo uterino sono altamente efficaci nella prevenzione, diagnosi e cura di questa patologia. Non si tratta di una procedura dolorosa o invasiva di cui avere paura. È un esame breve, senza la necessità di anestesia e senza effetti collaterali immediati o a lungo termine. Non c’è un tempo di convalescenza, in quanto si può tornare subito alle normali attività quotidiane.

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