Gravidanza: come cambia il corpo della donna
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La gravidanza consiste in una delle fasi più intense ed emozionanti della vita di una donna ma, al tempo stesso, richiede pazienza e spirito di adattamento: il corpo femminile, infatti, si ritrova inevitabilmente a subire drastici cambiamenti che, se nella maggior parte dei casi spariscono subito dopo il parto, sul momento possono mettere a dura prova.
La regola fondamentale sta nel non farsi prendere dal panico, rivolgersi sempre al proprio ginecologo di fiducia in caso di dubbi e/o domande e cercare di vivere il più serenamente possibile i mesi di attesa necessari alla nascita del bambino.
Cambiamenti mese per mese
Bisogna partire dal presupposto che ogni gravidanza è diversa, così come è diverso il corpo di ogni donna, ma alcuni cambiamenti sono piuttosto comuni, interessano quasi tutte le future mamme e più o meno durante lo stesso periodo di gestazione:
Prime 4 – 6 settimane
I “sintomi” iniziali vengono spesso confusi con quelli di una normalissima sindrome premestruale: tensione o maggiore sensibilità al seno, stanchezza, gonfiore addominale e sbalzi d’umore. Generalmente si ha un leggero aumento di peso (massimo un paio di chili) ma, considerando che potrebbero manifestarsi nausea e vomito, si potrebbe anche dimagrire. Il sonno aumenta e le forze diminuiscono, anche perché la pressione arteriosa è più bassa.
Dalla 12esima settimana
Addome e cosce iniziano a ingrandirsi e arrotondarsi, quindi è consigliato iniziare ad applicare una crema contro le smagliature. Anche il seno inizia a crescere, oltre che a diventare più sensibile e pesante. L’utero aumenta di volume andando a comprimere la vescica, il che rende più frequente lo stimolo di urinare, e i nervi delle gambe, causando crampi e dolori.
Al contempo, l’areola mammaria diventa più scura e compare una “linea” verticale che, partendo dal centro dell’addome, arriva al pube. Il cuore batte più velocemente e potrebbero insorgere disturbi digestivi, reflusso, stitichezza e bruciore gastrico.
Dalla 20esima settimana
Intorno al quinto mese di gravidanza si può soffrire di ritenzione idrica, quindi a fine giornata le caviglie potrebbero presentarsi più gonfie del solito. La soluzione migliore sta nel sollevare le gambe ed effettuare massaggi linfodrenanti per trovare subito sollievo.
Si inizia a prendere peso, circa mezzo chilo a settimana (per un totale di circa 7 chili, ma se si sfora e il bambino sta bene non c’è da preoccuparsi), il seno continua a crescere e la frequenza cardiaca aumenta.
A mostrarsi particolarmente sensibili in questa fase sono le gengive, che potrebbero infiammarsi e sanguinare; il consiglio è di utilizzare spazzolini morbidi e dentifrici delicati. Inoltre, tenendo conto che la pressione è più bassa, si potrebbero accusare giramenti di testa, quindi è bene fare molta attenzione a non alzarsi improvvisamente dopo essere rimaste sedute o sdraiate a lungo.
Tra la 30esima e la 35esima settimana
L’utero si espande, la pancia si ingrandisce, il centro di gravità del corpo inevitabilmente si sposta e le articolazioni del bacino si allentano; il risultato finale è un forte mal di schiena, che può essere arginato mantenendo una postura corretta, evitando di indossare scarpe con il tacco e fare attività fisica regolarmente.
Più il pancione diventa grande e più è difficile prendere sonno, dato che trovare una posizione comoda non si rivela per niente semplice. Il consiglio è di stendersi su un fianco, con un ginocchio steso e l’altro piegato verso il petto, “abbracciando” un cuscino tra le gambe. In genere, dovrebbe funzionare.
L’utero si sposta sempre più in alto, quindi non è raro avvertire dolore o pressione nella zona toracica, così come fiato corto e sensazione di mancanza d’aria. Per fortuna, anche in questo caso non c’è da preoccuparsi.
Tra la 36esima e la 40esima settimana
Il momento del parto si avvicina, quindi la pancia si abbassa e consente alla mamma di riprendere fiato: i dolori toracici diminuiscono, così come i disturbi digestivi. Al loro posto possono presentarsi false contrazioni, le cosiddette Braxton Hicks, che non bisogna confondere con le vere contrazioni del parto: non sono regolari, non sono dolorose e non aumentano di intensità.
In quest’ultima fase, inoltre, è assolutamente normale avvertire una maggiore stanchezza e accorgersi di avere caviglie e polsi particolarmente gonfi. Dopo il parto la situazione tenderà a stabilizzarsi in modo del tutto naturale, basta solo avere pazienza.
Cambiamenti specifici di ciascun apparato
Quanto descritto finora, quindi, è ciò che succede in linea generale al corpo femminile durante il corso della gravidanza; ma quali sono i cambiamenti specifici? Cosa avviene nel dettaglio a ogni singola parte del corpo? Ecco le zone principalmente interessate:
Apparato riproduttivo
L’apparato riproduttivo è, ovviamente, la parte del corpo che subisce il maggior numero di modifiche: l’utero si ingrossa, tanto da riuscire a causare anche una leggera sporgenza nell’addome, fino alla fine della gravidanza raggiungendo l’ombelico intorno alla 20esima settimana e il margine inferiore della gabbia toracica intorno alla 36esima.
Le secrezioni vaginali aumentano e si presentano limpide o biancastre; è assolutamente normale ma, nel caso in cui le perdite dovessero manifestare un colore o un odore insoliti o dovessero essere associate a prurito e bruciore, allora è consigliato consultare il medico perché potrebbero essere il campanello di allarme di un’infezione in corso (come candidosi e tricomoniasi, molto frequenti in gravidanza).
Apparato mammario
Il seno è, insieme all’addome, la parte del corpo femminile che più si modifica in gravidanza: gli ormoni preparano le mammelle alla produzione di latte, di conseguenza il numero di ghiandole aumenta e la futura mamma può avvertire una sensazione di tensione e durezza.
Nel corso delle ultime settimane, poi, le mammelle possono produrre una secrezione giallastra, liquida o lattiginosa: si tratta del colostro, una sostanza ricca di minerali e anticorpi, che anticipa la fuoriuscita del latte e si rivela estremamente preziosa per il nutrimento del nascituro.
Apparato cardiocircolatorio
Durante tutto il corso della gravidanza il cuore della donna è in sovraccarico, dato che deve pompare una maggiore quantità di sangue nell’utero a favore del feto. Dato che il cuore lavora più intensamente possono presentarsi soffi cardiaci e irregolarità del ritmo cardiaco, perfettamente nella norma; se si dovessero avvertire altri suoni anomali, come soffi diastolici o una frequenza cardiaca rapida e irregolare, è bene consultare il medico (potrebbe essere necessario un trattamento specifico).
Al contempo, l’aumento di volume dell’utero interferisce con il ritorno di sangue dagli arti inferiori e dalla regione pelvica al cuore, il che può causare gonfiore alle gambe e la comparsa di vene varicose, tutti sintomi che possono essere facilmente alleviati con i dovuti accorgimenti quali:
- indossare calze elastiche;
- stare spesso a riposo e con le gambe sollevate;
- dormire sul lato sinistro del corpo.
Apparato urinario
Esattamente come il cuore, anche i reni si ritrovano a dover lavorare molto di più in gravidanza, soprattutto quando si assume una posizione distesa. Ecco svelato il motivo per cui, durante la notte, le donne in dolce attesa avvertono il bisogno di urinare più spesso.
Per trovare sollievo è consigliato sdraiarsi/dormire sul fianco sinistro, in modo da ridurre la pressione da parte dell’utero sulla vena principale che trasporta il sangue dagli arti inferiori e, di conseguenza, migliorare il flusso sanguigno e la funzione renale.
Apparato respiratorio
La gravidanza comporta la produzione continua di progesterone, un ormone che “ordina” all’organismo di respirare non solo più rapidamente, ma anche più profondamente; la donna inspira così una quantità maggiore di anidride carbonica, il che non si rivela un problema dato che l’utero in crescita limita l’espansione dei polmoni durante l’inspirazione e la circonferenza del torace si allarga leggermente.
Quasi tutte le donne in gravidanza, quindi, manifestano dispnea da sforzo soprattutto poco prima del parto. Inoltre, la mucosa delle vie aeree è più gonfia e irrorata, quindi non è insolito che si possano ostruire le narici e le tube di Eustachio.
Apparato digerente
L’apparato digerente è tra i più colpiti dai cambiamenti derivanti dalla gravidanza: nausee e vomito mattutini sono sintomi molto comuni, causati dagli elevati livelli di estrogeni e gonadotropina corionica umana (ormoni tipici della gestazione).
Esistono diversi rimedi per alleviare i disturbi del tratto digerente:
- mangiare porzioni piccole ma frequenti;
- mangiare ancora prima di avere fame;
- preferire alimenti leggeri;
- mangiare crackers naturali, accompagnati da piccoli sorsi di una bevanda gassata.
I crackers, tra l’altro, aiutano a contrastare la nausea mattutina, quindi è buona norma tenerne sempre un pacchetto sul comodino.
Nel corso dei 9 mesi, poi, sono abbastanza frequenti il bruciore di stomaco e le eruttazioni, che possono essere trattati seguendo questi piccoli accorgimenti:
- consumare i pasti in piccole quantità;
- evitare di sdraiarsi dopo aver mangiato;
- ridurre l’assunzione di caffeina, tabacco, alcolici e farmaci salicilati;
- valutare antiacidi liquidi, purché siano privi di bicarbonato di sodio.
Inoltre, la pressione dell’utero ingrandito può provocare la comparsa delle emorroidi che, se eccessivamente dolorose, possono essere trattate con gel anestetici, impacchi caldi o creme topiche.
Apparato epidermico
La pelle in gravidanza può subire modifiche nell’aspetto e presentare delle imperfezioni: la maschera gravidica, detta anche melasma, consiste in una pigmentazione a chiazze che può comparire sulla fronte e sulle guance; l’areola attorno ai capezzoli può scurirsi; possono verificarsi eruzioni cutanee pruriginose (orticaria della gravidanza) e, per finire, è abbastanza comune la comparsa delle smagliature.
Queste ultime sono striature inizialmente rosa o viola, poi biancastre, che compaiono principalmente su seno, fianchi e addome. Consistono in piccole cicatrici causate da un’infiammazione della componente elastica del derma e si formano quando la pelle viene sottoposta a una tensione importante. Rimediare alle smagliature non è semplice, così come non lo è la loro prevenzione, ma è possibile:
- limitare l’aumento di peso e seguire una dieta sana ed equilibrata;
- applicare costantemente creme specifiche a base di vitamina E ed elasticizzanti come l’acido acido boswelico e l’estratto di Centella asiatica.
Apparato muscolo-scheletrico
Infine, le donne in gravidanza mostrano articolazioni e legamenti nella pelvi decisamente allentati e flessibili; questo perché il corpo si prepara ad affrontare il momento del parto. Di conseguenza, è inevitabile notare dei cambiamenti nella postura e incorrere in una leggera lombalgia, che può essere mantenuta entro i limiti evitando di sollevare pesi, flettere le ginocchia e assumere una postura scorretta.

AUTORE
Dott.ssa Cristina Passadore
Ginecologo Milano
La Dott.ssa Cristina Passadore è una specialista in Ginecologia e Ostetricia con oltre due decenni di esperienza a Milano. Con una vasta esperienza clinica accumulata in istituzioni prestigiose come l’Istituto Europeo di Oncologia e l’Ospedale San Raffaele.
Il suo interesse per il benessere completo della donna, sia fisico che spirituale, si riflette nell’approccio olistico e attento che adotta con ogni paziente. La Dott.ssa Passadore è anche una Specialista Referente del Consolato Americano per la cura di pazienti stranieri e una Consulente Tecnica d’Ufficio del Tribunale di Milano.