Le donne che soffrono di sindrome dell’ovaio policistico potrebbero essere maggiormente esposte al rischio di diabete e di disturbi al fegato. L’aumento dei livelli di androgeni, legato alla sindrome, porterebbe infatti a un aumento di peso, al diabete di tipo 2 e alla steatosi epatica.

A unire queste patologie un filo rosso comune: l’enzima Akr1C3, presente negli adipociti del grasso addominale.

 

Lo studio

A dimostrare questa tesi, uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Birmingham e pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism.

Secondo gli esperti, il grasso addominale rappresenta una sorta di “carburante” in grado di alimentare la sindrome dell’ovaio policistico, a causa dell’aumento dei livelli di ormoni maschili nelle donne. Inoltre, una più alta quantità di androgeni nel sangue porta alla comparsa dei disturbi metabolici più comuni, il diabete e la “malattia del fegato grasso”, appunto.

L’enzima Aldochetoriduttasi 1C3, presente proprio nelle zone adipose, agisce convertendo il precursore androstenedione in testosterone.

 

Il testosterone fa sì che le cellule resistano all’insulina

Si tratta di un vero e proprio circolo vizioso. Il testosterone, infatti, “modifica il modo in cui le cellule rispondono all’insulina, che normalmente funge da stimolo all’assorbimento degli zuccheri circolanti”, afferma Wiebke Arlt, direttore dell’Istituto di ricerca sulle malattie del metabolismo all’Università di Birmingham.

Le cellule adipose diventano meno sensibili all’insulina. Il pancreas ne produce sempre di più, la risposta delle cellule muscolari e del fegato cala progressivamente e i livelli di Aldochetoriduttasi 1C3 continuano a crescere”. Si spiega, così, il legame tra i disturbi metabolici e la sindrome.

 

Ovaio policistico: 1 donna su 10 ne è colpita

L’indagine solleva numerose e importanti riflessioni, soprattutto tenendo conto che circa 1 donna su 10 è colpita dalla sindrome dell’ovaio policistico, una condizione che provoca l’aumento delle dimensioni delle ovaie e la formazione di piccole cisti.

Oltre al rischio di sviluppare disturbi metabolici, un’altra ricerca, pubblicata nel 2015 sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, ha mostrato come queste pazienti siano anche più esposte al pericolo di comparsa di malattie psichiche, come ansia, depressione e disturbi del comportamento alimentare.

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